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  • Immagine del redattoreStefano Campolo

La tecnologia per tagliare un terzo dei tempi morti


La durata dei viaggi in aereo sulle tratte brevi soffre sempre più della concorrenza dell'alta velocità ferroviaria e dell'ostilità dei gruppi di pressione ambientalisti che identificano nell'aviazione una delle principali fonti di inquinamento atmosferico.


Nel secondo caso in Europa diversi paesi hanno introdotto tasse specifiche per limitare il traporto aereo, è successo in Svezia, Germania, Olanda e Francia. In quest'ultimo paese si sono spinti oltre, vietando del tutto i voli a corto raggio interni (con esclusione delle isole, ovviamente). Sappiamo però che il provvedimento preso il 10 aprile 2021 rappresenta una misura di contrasto alla concorrenza e di tutela di Air France più che dell'ambiente.


Per quanto riguarda la concorrenza con le ferrovie ad alta velocità il problema sta tutto nei tempi di attesa, di imbarco e di sbarco. Facciamo un esempio: per andare da Venezia a Roma il tempo di volo è di 65 minuti - tempo in volo di 45-50 minuti (per capire la differenza tra tempo di volo e tempo in volo leggi qui). In treno con l'alta velocità il tempo di percorrenza è al minimo 3 ore e 26 minuti, al massimo 4 ore e 5 minuti. Conviene l'aereo, dunque. Mica è detto: in treno se parto da Mestre arrivo 5 minuti prima in stazione e poi scendo a Termini e sono di fatto nel centro di Roma. Per prendere l'aereo devo arrivare a Tessera e ci vogliono 20-25 minuti di autobus che non passa quando voglio io, ma due volte l'ora. Devo arrivare con un certo anticipo, almeno 45 minuti, perché non ho idea di quale sia l'affollamento ai banchi per la consegna valigie e ai varchi di sicurezza. All'arrivo a Fiumicino, posto che lo sbarco avvenga direttamente nel terminal con il ponte, ma non è detto, ci vogliono dieci o quindici minuti per uscire dall'aeroporto. Qui dovrò prendere un taxi, un autobus o un treno per arrivare in centro e sommo altri 40 minuti come minimo. In totale sono 180 minuti, ovvero tre ore, nell'ipotesi più spedita in cui vada tutto liscio. Molto più probabilmente il nostro viaggio starà tra le tre ore e mezza e le quattro, esattamente quanto il treno.


Dal punto di vista dei costi, ma non è il tema di questo articolo, le tariffe sono molto vicine, intorno agli 80 euro medi per sola andata in treno o in aereo, con possibilità di scendere a 45-60 per biglietti acquistati con largo anticipo.


Ora, il treno viaggia a una velocità commerciale di 113 chilometri orari, toccando punte di 300 chilometri l'ora tra Bologna e Firenze, un qualsiasi velivolo di corto e medio raggio utilizzato comunemente in Italia raggiunge agevolmente gli 800 chilometri l'ora. Dati che lasciano facilmente intuire che sono i tempi morti in partenza e in arrivo a fare la differenza.


Ed è qui che intervengono e provano a offrire delle soluzioni, le società informatiche specializzate nella gestione e nel trattamento dei dati. Tra queste Sita è una delle principali al mondo e sostiene che tecnologie come la biometria possono contribuire a tagliare i tempi di morti fino al 30 per cento. La biometria è una tecnologie adottate dagli aeroporti e dalle compagnie aeree in tutto il mondo in un processo di digitalizzazione avviato ormai da un decennio.


La pandemia è stata però il principale acceleratore della digitalizzazione negli scali di tutto il mondo: sono già 21 gli aeroporti che hanno adottato soluzioni biometriche, 842 i punti di contatto in produzione, 1.525 i touch point in corso di allestimento e 47 in fase di progetto di test. "La biometria è una tecnologia pronta da anni, ma era necessaria una consapevolezza da parte di tutto l'ecosistema per la sua implementazione" ha affermato Sergio Colella, presidente Europa di Sita, Società Internazionale Telecomunicazioni Aeronautiche, a margine dell'incontro 'La biometria nell'aviation' alla Bit di Milano.


"Gli stessi utenti hanno cambiato mentalità, vincendo le resistenze legate alla sicurezza. I dati non sono solo immagazzinati in modo sicuro, ma anche conservati sotto lo stretto controllo dell'opt-in e del consenso del passeggero, utilizzati solo per lo scopo per cui è stato rilasciato il consenso e solo per il periodo necessario".


Il 75 per cento degli aeroporti intervistati da Sita prevede di utilizzare questa soluzione entro 3 anni. Il provider ha avviato il processo di allestimento in altri 40 aeroporti. "Sempre più scali richiederanno la biometria, perché è l'unica tecnologia in grado di automatizzare il viaggio dei passeggeri e rendere più efficiente le operazioni: due delle prerogative dell'industria in questo periodo di ripresa dal Covid-19" ha continuato Colella.


La biometria fa leva su algoritmi di intelligenza artificiale per assicurare che l'identità di un individuo sia garantita, che la persona sia autorizzata a viaggiare, che le sue credenziali siano legittime e che la documentazione di viaggio sia valida: più sicura della scansione dell'iride, che necessita di condizioni estremamente pulite per poter funzionare oltre a essere molto costosa, e dell'impronta digitale che presuppone un contatto. Una soluzione non solo per il trasporto aereo, ma anche per le ferrovie, le crociere, o gli ingressi agli eventi, uniti sotto il paradigma dell'intermodalità.


Se la biometria verrà adottata anche in campo ferroviario bisognerà scrivere un nuovo capitolo della concorrenza fra treno e aereo.

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