Consegna self service delle valigie in un aeroporto europeo
La stampa dei contrassegni per le valigie a casa nostra sta diventando una pratica comune, ma in futuro i nostri bagagli saranno gestiti, tracciati e consegnati con un’app. Compagnie aeree e aeroporti stanno lavorando per accelerare il processo di semplificazione nella gestione dei bagagli e del check-in e si attendono da questa come da altre innovazioni una ulteriore diminuzione nel numero di valigie perse, un abbassamento dei tempi per il check-in e una generale riduzione dei costi. Diverse autorità nazionali hanno autorizzato la procedura di “home tagging” in molti paesi tra cui Stati Uniti, Canada, Cina, Australia e gran parte dell’America Latina.
La possibilità di stampare i contrassegni in proprio è in corso di sperimentazione in Malesia, dove la compagnia low cost Air Asia, dal 20 aprile offre questa opzione ai viaggiatori in partenza dall’aeroporto Bahru’s Senai e con destinazione Kuching o Kuala Lumpur. Il servizio permette al passeggero di stampare il contrassegno in proprio contestualmente alla carta d’imbarco. Il contrassegno deve essere piegato e messo in una tasca trasparente fornita dalla compagnia e attaccarla alla valigia. Il bagaglio va poi consegnato in uno dei chioschi self service presenti in aeroporto. Nelle prime settimane di operatività del servizio, Air Asia afferma che l’intero processo di check-in in aeroporto si è ridotto in media a 2 minuti e 35 secondi, code incluse, contro i 5 minuti del check-in tradizionale al banco. Il vettore asiatico punta a estendere il servizio a tutto il network nella regione.
La strada verso l’“home tagging” è più tortuosa in Europa dove i controlli doganali e differenti barriere fiscali dei paesi membri hanno finora impedito un accordo tra l’associazione delle compagnie aeree – la IATA e la Commissione Europea. In questo contesto le compagnie si stanno muovono individualmente. Iberia è stata la prima ad avviare l’home tagging nel 2013, seguita da Air France l’anno successivo. Swiss in agosto 2015 ha cominciato a offrire questo servizio a tutti i passeggeri in partenza da Ginevra, per poi estenderlo a Zurigo da settembre. Da dicembre, quattro compagnie aeree europee sono partite con una sperimentazione simile su alcuni voli. In tutti i casi l’unica restrizione è la necessità di stampare il contrassegno a colori, in forza dell’obbligo per tutti i bagagli dei voli in partenza da uno scalo dell’Unione di avere un tag con le strisce verdi. Tra le quattro compagnie che stanno sperimentando l’home tagging c’è Lufthansa che per l’occasione ha aggiornato anche il proprio sistema di prenotazione. Se per un volo è possibile stampare il contrassegno in proprio, l’opzione compare automaticamente durante le operazioni di check-in on line.
In attesa che un accordo tra le compagnie aeree e la Commissione europea consenta l’estensione del servizio venga a tutte le compagnie e da ciascun aeroporto dell’Unione, a gennaio Air France-Klm ha dislocato tra Parigi e Amsterdam 765 chioschi per il self check-in del bagaglio. Le macchine sono predisposte per stampare i contrassegni, prevedono servizi che saranno sviluppati in futuro come il check-in e pagamenti fatti attraverso la rete WiFi di prossimità e sono equipaggiate con telecamera e microfono per l’assistenza da parte dello staff in caso di necessità.
La mossa del gruppo franco-olandese è sintomatica dell’attenzione e delle risorse che le aziende di trasporto stanno mettendo nel facilitare, semplificare e ridurre i tempi e i costi di gestione dei bagagli. La stessa Iata prevede che entro tre anni la maggior parte dei passeggeri stamperà in proprio i contrassegni da mettere sulle valigie. Ma se questo è un dato ormai acquisito, molte aziende stanno pensando di rivedere completamente il sistema di gestione dei bagagli. Dal 2015 Brussels Airlines sta esplorando la possibilità di offrire contrassegni elettronici permanenti. Tra l’altro, i contrassegni elettronici consentirebbero il tracciamento dei bagagli dal momento della consegna al momento del ritiro alleviando non poco lo stress dei passeggeri. Una soluzione a cui sta lavorando Delta con un investimento di 50 milioni di dollari per una nuova tecnologia chiamata RFID (Radio Frequency Identification) per gestire oltre 120 milioni di bagagli l’anno. Il sistema proposto dalla compagnia statunitense rimpiazzerà il codice a barre scansionato a mano. Un chip inserito nel contrassegno permetterà di monitorare continuamente la valigia attraverso 344 stazioni Rfid installate negli aeroporti e di recuperare tutte le informazioni relative a quel bagaglio e al viaggiatore. Lo stesso passeggero potrà controllare sul proprio telefono o tablet la posizione della propria valigia a terra come a bordo dell’aereo attraverso le notifiche push inviate dall’applicazione Fly Delta mobile app. Il servizio dovrebbe essere disponibile dall’autunno del 2016.
Secondo SITA, entro il 2018 circa il 60 per cento delle compagnie aeree sarà in grado di offrire servizi di tracciamento dei bagagli anche grazie ai beacon, cioè a dei piccoli fari elettronici in grado di ricevere e trasmettere informazioni via bluetooth nel corto raggio. Un cambiamento che andrà di pari passo con la maggiore abitudine a stampare in proprio il contrassegno (2 passeggeri su 3) e a consegnare il bagaglio su un nastro automatico invece che al banco check-in tradizionale (77 per cento contro il 20 per cento del 2015).
Intanto i dati sulla perdita di bagagli continuano a registrare significativi miglioramenti rispetto a qualche anno fa. L’annuale rapporto di Sita indica che la percentuale di bagagli persi o danneggiati nel 2015 è calata del 50,7 per cento rispetto al 2007, con un risparmio globale complessivo pari a 22,4 miliardi di dollari. L’anno scorso sono stati infatti persi o danneggiati 23,1 milioni di bagagli a fronte di 3,5 miliardi di viaggiatori. Per fare la dovuta proporzione basti pensare che nel 2003 i bagagli persi furono 24,9 milioni con quasi la metà di viaggiatori, 1,9 miliardi.
L’incremento della gestione personalizzata del proprio bagaglio, dalla stampa del contrassegno alla consegna e l’introduzione delle tecnologie digitali per la gestione delle valigie in aeroporto e nelle fasi di carico, scarico e consegna, promette nei prossimi anni di far perdere all’aeroporto di Kansai – Osaka (Giappone) il singolare primato di non aver mai smarrito neppure una valigia.
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