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  • Immagine del redattoreStefano Campolo

Tariffe aeree: previsioni, “sistemi” e altri miti da sfatare

Aggiornamento: 5 apr 2021


Uno dei tanti siti che promette di avere la formula magica per trovare biglietti aerei a basso prezzo


Qual è il giorno migliore per acquistare un biglietto aereo? Con quante settimane di anticipo posso ottenere il prezzo più basso? E il giorno più conveniente per volare? Da anni ormai giornali, blog ed esperti propongono soluzioni, spesso le più improbabili a tali quesiti e periodicamente vengono pubblicati dati considerati “magici”: bisogna acquistare il sabato notte, con almeno 17 settimane di anticipo e volare il mercoledì o il giovedì, anzi no, secondo le analisi di Expedia, il prezzo più basso lo si ottiene 57 giorni prima e prenotando nel fine settimana. «Mi sembra un buon esempio di connubio tra leggende metropolitane e spazzatura mediatica», liquida l’argomento Marco Giovanniello, esperto di aviazione e blogger. «Chi lavora nel settore sa che è più facile predire la caduta di un asteroide che indovinare il prezzo di un volo». Infatti, informazioni e “sistemi” per acquistare biglietti aerei a basso costo riempiono tabloid e giornali on line, probabilmente nel reciproco interesse di chi le diffonde – agenzia di viaggio e motori di ricerca specializzati per farsi pubblicità – e dei media che sperano di distrarre un po’ di traffico.


I dati su cui si fondano le fantasiose previsioni tariffarie sono tutti relativi al passato e per di più sono dati medi. I motori di ricerca specializzati utilizzano algoritmi per analizzare i milioni di prenotazioni e relative tariffe gestite in un certo periodo. Da questi calcoli sulla spesa storica dei loro clienti emergono i risultati su quando e come prenotare un volo per spuntare le tariffe più basse. Con l’unico inconveniente che tutti i dati su cui si basano i calcoli riguardano biglietti già acquistati a prezzi e tariffe che nessuno sarà in grado di ritrovare. Inoltre, quelle che vengono diffuse e pubblicizzate sono informazioni relative alla media del totale dei biglietti emessi in un dato periodo e non tengono in alcun conto dell’aeroporto di partenza, di quello di arrivo e della linea aerea che serve i due punti. Tutte queste informazioni, in definitiva, poco o nulla ci dicono rispetto al futuro. La stessa Expedia in conclusione del proprio rapporto è costretta a consigliare gli utenti ad «acquistare il biglietto ogni qual volta il prezzo sembri un affare, indipendentemente dal giorno della settimana».


L’unico fattore che conta è l’anticipo con cui il biglietto viene acquistato. «La regola base è», spiega ancora Giovanniello, «prima compri e meno paghi. Ma le compagnie aeree mettono in vendita i biglietti con largo anticipo, gli ansiosi comprano, poi se le vendite sono inferiori agli obiettivi prefissati i prezzi possono pure essere ribassati tramite campagne sconto. Del resto, lo stesso numero di voli viene aggiustato per tener conto della domanda». Anche in questo caso, tuttavia, i prezzi seguono cicli stagionali. In estate e nei periodi di festa come Natale, Pasqua o in caso di ponti lunghi, le tariffe sono più alte rispetto al resto dell’anno e rimangono tali anche se si prenota con 6, 8 o 12 mesi di anticipo. Se, per esempio, si fa una ricerca per una rotta con domanda alta, come la Venezia – Londra, il prezzo cambia solo di qualche euro in base al giorno della settimana prescelto. Prenotare con largo anticipo può offrire però la possibilità di accedere alla tariffa più bassa commercializzata da ogni linea aerea per lo specifico periodo in cui dovrò volare.


Il rapporto 2016 dell’ICCSAI (Centro internazionale di studi sulla competitività del settore aeronautico con sede a Bergamo), spiega ancora Giovanniello «documenta la curva di crescita del prezzo dei biglietti in funzione del tempo che manca al volo, ma come esplicita scelta di ciascun vettore. Ognuno fa di testa sua, non esiste un comportamento standard valido per tutte le compagnie. In aggiunta, ci sono gli sconti, come quelli che Alitalia metodicamente propone nei weekend, per tagliar fuori l’utenza affari quando gli uffici sono chiusi». Poi bisogna tenere in considerazione «gli sconti applicati ai collegamenti appena aperti, che non hanno già clienti fidelizzati».


Un sito specializzato in comparazione delle tariffe aeree, farecompare.com, suggerisce tra l’altro un paio di azioni elementari: paragonare più tariffe e quindi più compagnie aeree per lo stesso volo; impostare degli alert automatici che notificano istantaneamente i cambiamenti di prezzo per la tratta desiderata.


Non è un mistero che le compagnie aeree aggiornino continuamente i prezzi dei voli e lo facciano ciascuna secondo una propria politica commerciale. La mappa dei posti di ciascun aereo è suddivisa in blocchi. Ad ogni blocco corrisponde una lettera e a ogni lettera fa riferimento una tariffa. Lo schema base di tre lettere che un tempo contraddistingueva le classi (F per la Prima, C per la Business e Y per l’Economica) si è moltiplicato al punto che ogni compagnia aerea adotta un proprio sistema per identificare le tariffe. Man mano che i posti con le tariffe più basse si esauriscono, agenzie di viaggio, motori di ricerca e lo stesso sito di quella compagnia mostreranno i posti con il prezzo più alto. Così non è inusuale trovarsi seduti accanto a una persona che ha pagato il biglietto del vostro stesso volo un terzo rispetto a quello da voi sborsato. O, addirittura, che il posto vuoto davanti al vostro sia stato pagato da qualcuno che per i più svariati motivi non sia potuto partire ma senza avere diritto al rimborso.

«easyJet e Ryanair», afferma Giovanniello, «hanno sempre Load Factor altissimi. Loro pubblicano posti venduti e non posti effettivamente occupati, perché ci sono tanti no show, cioè gente che compra un biglietto, non vola e non ha diritto al rimborso. Infine, va ricordato che secondo le norme UE, la linea aerea può cancellare il volo fino a 15 giorni prima, senz’altro obbligo che il rimborso del biglietto. Alcune compagnie cancellano quei voli che hanno poche prenotazioni, ma Ryanair non lo fa mai. Comprare 57 giorni prima e vedersi il volo cancellato 20 giorni prima non è un “affare”».


In definitiva, le variabili da esaminare sono davvero troppe per prendere sul serio le previsioni sui prezzi dei voli, spacciate per “magia” da qualche giornale. «È importante sapere che si ha a che fare con veri professionisti, i revenue managers delle compagnie aeree», conclude Giovanniello. «Si può capire come ragionano, ma non illudersi di batterli al loro gioco».

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