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  • Immagine del redattoreStefano Campolo

Chi sono George e Roger? E perché 'greaser' è sempre preferibile a 'creamed'

Aggiornamento: 5 dic 2020

Su ogni aereo moderno in cabina di pilotaggio, oltre al comandante e al suo primo ufficiale, c’è… George. Talvolta, ma più raramente, troviamo Otto. Nel corso del volo i piloti nominano più volte un tale Roger e, come gli assitenti di volo e i passeggeri, hanno a disposizione una stanza blu. Se il vostro aereo sta atterrando, auspicherete un greaser e spererete ardentemente di non fare l’esperienza di un deadstick o, peggio, di un creamed. In volo, ovviamente non vorrete mai sentire pronunciare le parole Pan Pan.


L’aviazione, come qualsiasi altro settore ha un linguaggio e una terminologia specifici che sono un misto di abbreviazioni, frasi e parole codificate da organismi internazionali di regolazione, oltre a termini gergali ed espressioni affermatesi nell’uso quotidiano tra gli addetti ai lavori.

Riporto un elenco per gli appassionati di aviazione (e di linguaggi) senza alcuna petesa di esaustività che va dalle imposte al sesso a bordo, passando per classificazioni ufficiali, nomignoli e pidocchi del gate.


Addizionale comunale È un’imposta applicata a ciascun passeggero in partenza dagli aeroporti italiani introdotta nel 2004 con la legge finanziaria. Al momento vale 6,5 euro per passeggero che diventano 7,5 euro nel caso di partenza dagli aeroporti di Roma e aumentano a 7,15 euro per i voli nazionali. Incredibile ma vero, sulle tratte nazionali infatti viene applicata l’Iva (un’imposta su un’imposta). L’Italia è uno dei pochi Paesi che ha messo un’imposta sul traffico passeggeri dell’aviazione senza offrire specifiche controprestazioni. I ricavi sono incassati dallo Stato, ma non senza una buona dose di fantasia, l’imposta figura nella bigliettazione come “addizionale comunale” o “Council City Tax” ed è chiamata nella legge “addizionale comunale sui diritti d’imbarco di passeggeri sulle aeromobili”. L’immaginazione linguistica del legislatore italiano quando deve imporre nuove gabelle merita una menzione.


Airside L’area dell’aeroporto oltre i controlli di sicurezza. Nella maggior parte degli aeroporti i passeggeri in transito rimangono in questa zona, senza dover rifare i controlli prima del volo successivo, a meno che non ne escano volontariamente.


ATC Air traffic control. Servizio di Controllo del traffico aereo, o Dio in persona.


Blue Room Nello slang degli addetti ai lavori in aviazione è il bagno e fa riferimento all’espressione “blue juice” – succo blu – che indica il liquido dello sciacquone.


Bumped Un passeggero a cui è stato negato l’imbarco. Può succedere per overbooking, cioè la compagnia aerea ha venduto più biglietti dei posti disponibili, nel qual caso in Europa il passeggero ha diritto a una compensazione. Oppure per comportamento aggressivo o inappropriato, nel qual caso non si ha diritto a nulla e potrebbe scattare anche una denuncia da parte della compagnia aerea.


Callsign Nominativo dell’aeromobile utilizzato nelle trasmissioni radio per identificarlo in modo univoco prima di procedere alle istruzioni. Nella maggior parte dei casi è costituito dal nome della compagnia aerea e dal numero del volo, “Alitalia 1468…”. Ma non sempre, per esempio British Airways nelle tratte internazionali utilizza come callsign il termine Speedbird, in riferimento al logo disegnato nel 1932 per la Imperial Airways. Sui voli interni il callsign di British è Shuttle.


Classificazione dei voli Ogni compagnia aerea adotta criteri propri per definire e identificare i propri voli e il proprio raggio di azione. Le classificazioni dunque variano leggermente e riflettono in molti casi la posizione geografica del Paese di origine e l’atteggiamento verso l’esterno. Per tutte le compagnie aeree europee, i voli superiori a 5-6 ore sono considerati di lungo raggio. Questo perché ogni destinazione all’interno del continente è inferiore alle 2.200 miglia nautiche e quindi raggiungibile in meno di 6 ore. Uno dei voli più lunghi in Europa è il Lisbona – Mosca (2118 miglia nautiche) che la Tap Portugal copre in 5 ore e 25 ma utilizzando un A320, cioè un apparecchio per il corto e medio raggio. È di poco più lungo il tragitto tra Venezia e Dubai (2395 miglia nautiche, tempo di volo 5 ore e 50 minuti) per il quale però Emirates utilizza un Boeing 777-300ER, un aereo costruito per il medio e lungo raggio e come tale classifica il proprio collegamento. Estrema la classificazione dell’australiana Qantas che considera l’Asia – qualsiasi punto tra gli aeroporti di Tokyo e di Mumbai – come una destinazione a medio raggio. In effetti, solo per uscire dal Paese, un australiano deve farsi almeno 7 ore di aereo (la Nuova Zelanda? No. Per l’australiano medio la Nuova Zelanda è il poco esotico cortile di casa, non certo una destinazione estera). Di conseguenza i voli compresi fino a 7 ore Qantas li considera di corto raggio, quelli compresi tra 7 e 13 ore di medio raggio, mentre per il lungo raggio si passano le 14 ore.

Questa la classificazione adottata dalla maggior parte delle compagnie aeree:

  1. Short-Haul: voli a corto raggio in genere fino a 2-3 ore di tempo di volo

  2. Medium-haul: voli a medio raggio da 3 a 6 ore di tempo di volo

  3. Long-haul: voli a lungo raggio tra le 6 e le 12 ore di tempo di volo

  4. Ultra long-haul: i collegamenti il cui tempo di volo superi le 13 ore

Code Share Accordo commerciale tra compagnie grazie al quale un vettore promuove, vende e mette la propria sigla (e numero di volo) su un servizio operato da un’altra compagnia aerea. Per i passeggeri il vantaggio sta nel biglietto unico nel caso il viaggio preveda più tratte, con conseguente unico check-in e imbarco/sbarco dei bagagli.


Cockpit queen Assistente di volo che passa più tempo nella cabina di pilotaggio di quanto ne passa, lavorando, in cabina passeggeri.


Codice aeroporto La sigla che identifica in modo unico ciascun aeroporto. Ne esistono due tipi, il codice dell’Associazione internazionale delle compagnie aeree che è di tre lettere – es. FCO per l’aeroporto di Roma Leonardo da Vinci. È utilizzato essenzialmente per scopi commerciali e logistici come gli orari e lo smistamento dei bagagli, sulle targhette delle valigie imbarcate viene stampata la sigla IATA dell’aeroporto di destinazione. Il codice è di tre lettere e quasi sempre richiama la località servita dall’aeroporto, come VCE per Venezia o LIN per Milano Linate. C’è poi il codice Icao, l’agenzia delle Nazioni unite di regolazione del settore, che è di quattro lettere ed è utilizzato per la gestione del traffico aereo e le rotte. In questo caso l’aeroporto di Roma è identificato con la sigla LIRF. La struttura della sigla è molto più specifica rispetto al codice Iata e riflette una divisione geografica. La prima lettera indica la regione, la seconda il Paese, la terza e la quarta l’aeroporto: L sta per Europa meridionale; I per Italia; R e F per Roma Fiumicino.


Creamed Aereo schiantato durante un atterraggio.


Deadstick Aereo che atterra senza la propulsione dei motori.


Due per Uno Two-for-one-special. Quando un aereo in atterraggio fa il canguro, tocca la pista una prima volta, rimbalza per un momento, poi sbatte con forza sull’asfalto. Contrariamente a quanto si possa pensare, i piloti spesso lo fanno apposta; quando la pista appare scivolosa, per esempio con pioggia o neve, i piloti devono sbattere l’aereo verso il basso in modo che le ruote rompano il piano d’acqua e possano trovare subito l’attrito dell’asfalto.


ETA Estimated Time of Arrival. Ora prevista di arrivo.


ETD Estimated Time of Departure. Ora prevista di partenza.


F/A Flight Attendant. Assistente di volo.


Final approach Avvicinamento finale. Un aereo è in finale – final in inglese – quando ha raggiunto l’ultimo segmento del circuito di atterraggio, in linea con la mezzeria della pista.


Flight time/Tempo di volo E’ l’intervallo di tempo compreso tra quando l’aereo comincia a muoversi con i propri motori e quando si arresta dopo l’atterraggio. Non è sinonimo di tempo in volo, cioè il periodo tra il decollo e l’atterraggio.


George È il pilota automatico. Le versioni sull’origine di questo nomignolo diffuso tra i piloti non sono concordi. Alcuni fanno riferimento al suo inventore, George DeBeeson (il brevetto è del 1931 e può essere trovato qui). Altri sostengono che l’appellativo si diffuse tra i piloti della RAF, l’aviazione militare britannica, durante il secondo conflitto mondiale con riferimento a Re Giorgio come proprietario degli aerei. C’è infine chi ricorda la popolare trasmissione radiofonica “Let George Do It”, andata in onda sulla costa Ovest degli Stati Uniti dal 1946 al 1954 dove il protagonista – l’investigatore privato George Valentine – risolveva casi apparentemente impossibili. C’è infine la teoria che fa risalire il nome alla pubblicità delle carrozze Pullman di inizio Novecento il cui slogan era “mettiti comodo e lascia guidare George”, dal nome del fondatore della compagnia, George Pullman. Meno frequentemente, il pilota automatico viene chiamato Otto, dall’assonanza nella pronuncia della parola inglese Auto con accento tedesco.


Greaser L’atterraggio perfetto, come sul velluto.


Hidden city Tattica per acquistare biglietti a prezzo inferiore. Il passeggero prenota un biglietto per una destinazione fittizia (la città “nascosta”) che prevede una cambio in connessione in un aeroporto. Una volta sceso dal primo volo non si imbarca sul secondo volo. Le tariffe di volo sono soggette alla domanda del mercato e pertanto non sono necessariamente correlate alla distanza percorsa. Di conseguenza, un volo tra il punto A e il punto C, con un nodo di connessione al punto B, potrebbe essere più economico di un volo tra il punto A e il punto B. È quindi possibile acquistare un biglietto aereo dal punto A al punto C, sbarcare sul nodo di connessione (B) e scartare il segmento rimanente (da B a C).


Hub and spoke Con il termine hub and spoke si intende un modello di sviluppo della rete delle compagnie aeree costituito da uno scalo dove si concentra la maggior parte dei voli. Solitamente questo scalo è anche la base (o una delle basi) di armamento della linea aerea. Alcuni esempi europei sono Roma Fiumicino per Alitalia, Francoforte per Lufthansa, Madrid per Iberia, Londra Heathrow per British Airways, Amsterdam per KLM, Parigi CDG per Air France e Bruxelles per Brussels Airlines.


ICAO International Civil Aviation Organization. Agenzia specializzata nella regolazione del trasporto aereo internazionale. Opera sotto l’egida delle Nazioni Unite e ha lo scopo di armonizzare e standardizzare normative e regolamenti sull’aviazione per aumentarne la sicurezza.


IATA International Air Transport Association. Associazione internazionale dei vettori aerei commerciali. Rappresenta attualmente 292 operatori che contano, nell’insieme, l’86 per cento del traffico aereo globale.


Jump Seat Il sedile ausiliario, spesso richiudibile, utilizzato dagli assistenti di volo e altro personale durante il decollo e l’atterraggio.


Landing lips Le passeggere che si preparano all’atterraggio mettendo il rossetto.


Layover Interruzione del viaggio prevista dall’itinerario, in genere per consentire di prendere un volo in coincidenza. Può andare da pochi minuti a diverse ore.


LF – Load Factor Noto anche come PLF, ovvero Passenger Load Factor, è l’unità di misura della percentuale di occupazione dei posti disponibili di un vettore aereo. Si calcola come percentuale dei passeggeri per chilometro (RPK) rispetto ai posti disponibili per chilometro (ASK). Per farla semplice, se un jet da 180 posti ne ha 108 occupati, il load factor di quel volo è del 60 per cento.


Miglia nautiche L’unità di misura delle distanze utilizzata in aviazione e in marina. Ogni miglio nautico corrisponde a un minuto di longitudine e, poiché le mappe utilizzano longitudine e latitudine per identificare e trovare i luoghi e hanno stampata la griglia di meridiani e paralleli, è molto più semplice (e soprattutto veloce) calcolare le distanze all’interno delle mappe, anche con il semplice aiuto di un dito. Il miglio nautico corrisponde a 1.852 metri come stabilito dalla Prima Conferenza Straordinaria Idrografica Internazionale di Monaco nel 1929. Il simbolo adottato è nm.


Narrow body Aereo a fusoliera stretta, con un solo corridoio nella cabina passeggeri. I più noti sono gli Airbus della famiglia 320 (A318/A319/A320/A321) e i Boeing della famiglia 737.


Niner È l’indicazione del numero nove, come previsto dall’alfabeto fonetico ICAO unificato nel 1956. La erre finale serve per evitare la possibile confusione con la negazione tedesca “nein”.


No-Show Se non si riesce a raggiungere il banco del check-in prima della scadenza stabilita dalla compagnia aerea o se non si è in tempo al gate di imbarco, si viene classificati come no-show, ovvero come mancata presentazione. Con le compagnie aeree tradizionali (FSC) solitamente e nel caso sia previsto, il resto dell’itinerario verrà annullato senza preavviso o compensazione, comprese la tratta o le tratte di ritorno. Sulla maggior parte dei vettori Low Cost (LCC) si perde il costo del volo. In teoria è possibile richiedere un rimborso per le tasse e le spese non legate alla tariffa aerea.


Open Jaw Ticket Biglietto di andata e ritorno dove la destinazione e o l’origine non sono le medesime nelle due direzioni. Per esempio, molte compagnie aeree offrono la possibilità di arrivare a San Francisco e ripartire da Los Angeles o viceversa, senza costi aggiuntivi.


Orario di volo È l’intervallo di tempo che impiega un servizio di linea per connettere due aeroporti, è pubblicizzato da ciascuna compagnia aerea e fa parte del contratto di trasporto.  Si calcola tra la chiusura delle porte all’aeroporto di partenza e l’apertura delle stesse nello scalo di destinazione. Non include le operazioni di imbarco.


Pan Pan Chiamata radio internazionale di urgenza. Segnala una minaccia per la sicurezza di un aeromobile o dei suoi passeggeri.


Pax Abbreviazione per passeggeri.


Payload È il peso combinato di passeggeri e/o di merci


Pidocchi del Gate Anche Gate-lice. Gli assistenti di volo indicano così le persone che si ammassano al gate d’imbarco in anticipo rispetto all’orario e poi impediscono operazioni ordinate e sequenziali nell’ingresso in aereo.


PNR – Passenger Name Record Codice alfanumerico di sei o sette numeri e lettere che identifica in modo univoco la prenotazione e di fatto ha sostituito i biglietti cartacei di un tempo. Contiene le informazioni fornite dai passeggeri e raccolte dai vettori aerei al momento della prenotazione e le procedure di check-in. I dati includono le date di viaggio, itinerario di viaggio, informazioni sui biglietti, informazioni di contatto, informazioni relative al bagaglio e le informazioni di pagamento. Anche operatori terzi, come le agenzie di viaggio e tour operator, raccolgono ed elaborano dati PNR dai loro clienti. Se dopo aver acquistato un biglietto aereo non ricevete il codice PNR, allora vuol dire che la prenotazione non è andata a buon fine.


Punto a punto Sistema di trasporto in cui un aereo viaggia direttamente verso una destinazione, piuttosto che attraversare un hub centrale. Ciò differisce dal sistema di distribuzione “Hub and Spoke” in cui il trasporto si sposta in una posizione centrale in cui i passeggeri cambiano aereo per raggiungere la loro destinazione finale.


Pushback Il momento in cui l’aereo inizia a essere spinto dalla piazzola da un trattore, scatta ufficialmente l’orario di partenza del volo.


Ricavi ancillari Sono tutti i ricavi economici derivanti da servizi non collegati alla vendita dei biglietti. Rientrano tra i principali, il costo per l’imbarco dei bagagli, il catering a bordo, il check-in, la scelta del posto, il diritto all’imbarco prioritario, il diritto al passaggio prioritario ai controlli sicurezza, il costo per l’assistenza telefonica.


Riprotezione Termine che indica la nuova prenotazione a carico della compagnia aerea con cui si è acquistato il biglietto nei casi di overbooking, cancellazione o ritardo di un volo.


Ritardo Un volo è considerato in ritardo quando arriva a destinazione con più di 15 minuti rispetto all’orario ufficiale indicato dalla compagnia aerea.


Roger Nelle trasmissioni radio è la conferma dell’equipaggio di aver ricevuto e compreso un’istruzione. Sta per “received”, “ricevuto”, la cui prima lettera è la R che nell’alfabeto fonetico ICAO adottato fino agli anni Cinquanta era rappresentata dalla parola Roger. Nel 1956 gli afabeti fonetici ICAO e Nato furono modificati e uniformati e per la R venne adottato Romeo, ma l’utilizzo di Roger è rimasto per le trasmissioni radio tra i piloti e gli assistenti di volo.

Sbriciolatori I bambini, chiunque ha o abbia avuto figli piccoli, sa di cosa stiamo parlando.


Screamer Un passeggero che ha perso il controllo per la paura e urla.


SDR – Diritti Speciali di Prelievo E’ una moneta alternativa utilizzata per le compensazioni in caso di smarrimento e/o danneggiamento dei bagagli. È regolata dal Fondo Monetario Internazionale sulla base di un paniere di 5 valute: Dollaro statunitense, Euro, Yen giapponese, Sterlina britannica, Renminbi cinese. Ad agosto 2019 il valore di 1 SDR è pari a circa 1,22 euro.


Seat pitch La distanza tra un qualsiasi punto del sedile e il medesimo punto della fila successiva. Generalmente viene misurato tra il retro dello schienale di un sedile e il retro del sedile della fila successiva. E’ normalmente espresso in pollici (1 pollice/inch = 2,54 cm).


Seat Width – Larghezza La distanza tra i braccioli di uno stesso sedile. E’ espressa in pollici (1 pollice/inch = 2,54 cm).


Sesso a bordo Il club dei 10 mila metri (Mile High Club) è l’associazione ideale che riunisce tutte le persone che hanno fatto sesso durante un volo. Esiste un sito che utilizza il nome del club dove si celebra quello che pare essere il suo fondatore, Lawrence Sperry, inventore del pilota automatico e primo a fare sesso durante una lezione di volo nel 1916. Nel sito non mancano i racconti di passeggeri e addetti ai lavori e una serie di curiosità e persino un video di istruzioni su come diventare membri del club.


Slot Orario specifico assegnato da un aeroporto a una compagnia aerea per il decollo o l’atterraggio di un volo


Squawks Codici di individuazione radar del velivolo. Sono impostati dal pilota o dal primo ufficiale. Alcuni codici segnalano problemi:

7700 – Mayday / Emergenza 7600 – Radio Failure / perdita di comunicazione 7500 – Dirottamento


SSSS Se trovate quattro S sulla carta d’imbarco significa che vi state recando negli Stati Uniti e che siete stati selezionati per ulteriori, più invasivi e fastidiosi controlli all’aeroporto di arrivo. L’abbreviazione sta per Secondary Security Screening Selection, ovvero controlli di sicurezza aggiuntivi. I passeggeri sono selezionati in base a liste di controllo e criteri quali prenotazione all’ultimo momento, pagamento in contanti, acquisto del solo biglietto di andata, cronologia di viaggio ritenuta inusuale.


Standby È la situazione in cui un passeggero ha una prenotazione valida, ma non ha la conferma del posto a bordo. Sulla carta di imbarco al momento del Check-in compare la scritta STBY dove c’è l’indicazione del posto assegnato. Generalmente le compagnie aerea chiedono ai passeggeri in standby di presentarsi al gate d’imbarco con maggiore anticipo rispetto agli altri.


Stopover Quando un passeggero interrompe temporaneamente un viaggio che prevede più voli, lasciando l’aeroporto per ritornarvi dopo poche ore.


Tempo minimo di connessione L’intervallo di tempo minimo necessario al trasferimento di un passeggero e dei suoi bagagli da un volo in arrivo a uno in connessione (MCT – Minimum Connecting Time). Nei piccoli aeroporti, in particolare in Scandinavia, può arrivare a soli 10 minuti. In Germania, nel gigantesco Francoforte o nel comunque grande aeroporto di Monaco il massimo MCT è di 45 minuti, sia per i voli nazionali sia per quelli internazionali. L’olandese Schiphol è poco distante, con un tempo minimo di connessione di 50 minuti su qualsiasi volo. Gli aeroporti con molti terminal e distanti tra loro difficilmente hanno tempi minimi di connessione bassi. A Londra, tra i terminal 4 e 5 di Heathrow, l’MCT è di 1 ora e 45 minuti, a Madrid alcuni collegamenti arrivano a 2 ore e 45 minuti. Il tempo minimo di connessione è stabilito dalle singole linee aeree ed è anche una clausola, quindi compagnie aeree e agenzie di viaggio non possono vendere voli in connessione in un certo aeroporto con attese inferiori al tempo minimio di connessione. Ovviamente è possibile aggirare l’ostacolo, per esempio comprando due biglietti separati all’orario che si preferisce, ma se le cose vanno male con il primo volo, non sarà possibile ricevere alcuna compensazione, risarcimento o riprotezione. Altamente sconsigliato se si è registrato il bagaglio.


Turnaround Il tempo tra l’atterraggio e il decollo di un aereo dal medesimo aeroporto.

Volo diretto Collegamento tra due città effettuato con il medesimo aereo, ma non necessariamente non-stop. Può essere previsto uno scalo per il rifornimento, come nel classico itinerario Londra-Singapore-Sydney.


Wet lease Una delle possibili soluzioni adottate dalle compagnie aeree per prendere in affitto un aereo. Significa che oltre all’apparecchio viene affittato il personale di volo, piloti e assistenti di bordo, la copertura assicurativa e la manutenzione. Si differenzia dal dry lease che invece prevede solo l’affitto del velivolo.


Wide body Aereo a fusoliera larga, con due corridoi nella cabina passeggeri, utilizzato in genere per servizi di media e lunga distanza. Esempi di wide-body sono l’Airbus A350 e il Boeing B777.


Wilco Abbreviazione di will comply, utilizzata dai piloti nelle comunicazioni radio per confermare l’esecuzione delle istruzioni ricevute. Una sorta di “obbedisco” dell’aria.

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