Immagine ufficiale delle nuove divise (photo credit Alitalia)
A poco meno di due anni dalla loro introduzione le tanto criticate divise per il personale di cabina e di terra di Alitalia saranno sostituite. La nuova linea è firmata dal gruppo Aeffe, della stilista Alberta Ferretti ed è stata accolta dal plauso di molti dipendenti della compagnia aerea, almeno sui social media. Come ammesso dalla stessa Alitalia nel comunicato stampa ufficiale, c’era “l’esigenza di venire incontro alle numerose richieste provenienti dal personale operativo, con l’obiettivo di migliorare la qualità del lavoro di chi le indossa tutti i giorni. Le divise coniugano dunque praticità ed eleganza, per garantire a tutto il personale, di volo e di terra, comfort e benessere in ogni occasione lavorativa e in tutte le stagioni, attraverso abiti comodi e funzionali. A questo scopo, le uniformi, create da Alberta Ferretti, sono state studiate e disegnate dalla stilista tenendo in considerazione i consigli e i suggerimenti del personale Alitalia”.
Le ultime divise, disegnate dallo stilista Ettore Bilotta, sono state contestatissime dal personale e dai sindacati fin dalla loro introduzione, nell’estate del 2016. I colori, verde e rosso, non sono mai piaciuti perché ritenuti troppo vistosi soprattutto in alcuni elementi quali le calze e le scarpe. Molto criticati anche i tessuti: il 70 per cento di materiale sintetico in cui erano realizzate le rendeva calde in estate e fredde in inverno, oltre al fatto che secondo i sindacati non rispettavano le direttive della IATA ed erano facilmente infiammabili, affermazione più volte contestata e smentita dalla dirigenza Alitalia.
Secondo molti, comunque, era necessario dare un segnale di discontinuità, anche perché le uniformi di Bilotta, che subito si erano guadagnate il dispregiativo nomignolo di “arabe”, rappresentavano l’era Etihad e una delle amministrazioni più controverse nella storia di Alitalia.
Ed eccoci alle nuove divise. Dopo quasi quattro decenni il verde bandiera – introdotto per la prima volta da Mila Schön nel 1969 poi ripreso da Florence Marzotto nel 1980 e da allora sempre presente – viene abbandonato in favore del blu, il colore che per Ferretti meglio rappresenta l’Italia, oltre a donare praticamente a tutti. I modelli per lei – spiega la stilista – rispettano la figura senza esasperarla, con spacchi funzionali e dettagli di stile come il nastro in gros grain logato della giacca, il logo all over che trasforma il cardigan, il grembiulino di servizio che è quasi un abitino. Bandito il cappellino, “decoro superfluo e poco contemporaneo”, così come ogni riferimento al passato e all’ultima, tanto criticata, divisa. Il guardaroba dedicato al personale di terra e di bordo della compagnia italiana prevede il completo da uomo, il tailleur e l’abito da donna realizzati in fresco di lana blu, un tessuto buono per tutte le stagioni dalla mano sottile e traspirante che assicura comfort e libertà di movimento durante il volo e l’attività in aeroporto. I capi sono personalizzati con bottoni incisi con la A di Alitalia in oro satinato e il punto vita della giacca da donna è segnato con un nastro in gros-grain logato con i colori del Tricolore. Il look include camicie in popeline di cotone con taschino, foulard e cravatte coordinate in twill di seta, guanti in pelle e maglieria in pura lana. Per il servizio di bordo sono stati infine disegnati un gilet e un abito-grembiule in tessuto jacquard logato Alitalia. Completano il guardaroba un impermeabile maschile e uno femminile in cotone e nylon waterproof, rifiniti internamente con un’imbottitura rimovibile leggermente trapuntata.
La linea Alitalia è stata presentata nei giorni scorsi nel corso della settimana della moda di Milano dove il responsabile commerciale della compagnia aerea, Fabio Maria Lazzerini, ha sottolineato quanto le nuove divise rispecchino i desiderata e i consigli dei dipendenti. Non a caso a sfilare sullo scalone dell’Arengario non sono stati modelli, ma personale di terra e di bordo Alitalia.
Lazzerini ha enfatizzato poi la particolarità dell’accordo commerciale con Ferretti, che non prevede un esborso finanziario, ma si concretizza in uno scambio. Nell’accordo tra Alitalia e Aeffe, il gruppo di Alberta Ferretti, c’è infatti la possibilità, per la stilista, di usare il logo del marchio per una propria linea.
Quelli della Ferretti sono i capi ideali, ha concluso Lazzerini, per un’Alitalia che “sta tornando a giocare un ruolo di primo piano, con numeri in crescita come il +6,4 per cento di fatturato del primo trimestre e il +7,6 per cento di traffico passeggeri di maggio”.
Sui forum e i gruppi di settore nei social media le nuove divise sono state accolte con grande favore, quasi con un senso di liberazione. Centinaia i commenti positivi, anche se non tutti pertinenti. La mggior parte delle persone sottolinea l’eleganza, mentre gli addetti ai lavori non vedono l’ora di disfarsi dei vecchi indumenti tessuti con l’acrilico pesante che li rende estremamente caldi in estate.
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