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  • Immagine del redattoreStefano Campolo

Silverton, in 100 anni dalle miniere ai film

Aggiornamento: 27 gen 2021


A fine ottocento pullulava di esploratori alla ricerca di metalli preziosi. Oggi è affollato di turisti sulle tracce dei loro idoli del cinema. Silverton è un paese fantasma al confine tra il New South Wales e South Australia, a circa 25 chilometri da Broken Hill. Come molte delle località dell’entroterra australiano, si sviluppò nella seconda metà dell’Ottocento per lo sfruttamento minerario. La cittadina fu fondata nel 1883 e pochi anni dopo contava oltre tremila abitanti, un ufficio postale, negozi e persino una linea ferroviaria per il trasporto di minerali e dei passeggeri. La linea collegava Cockburn appena oltre il confine di stato con Broken hill e restò in funzione fino al 1970.


Oggi a Silverton vivono una quarantina di persone che, chiusa l’era dello sfruttamento dei giacimenti di zinco e argento, fa leva sull’industria cinematografica. I panorami tipici del deserto australiano e gli edifici costruiti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del nuovo secolo, hanno eletto Silverton tra i luoghi prediletti dall’industria cinematografica australiana. Nel 1970 qui furono girate scene di Wake in Fright, un classico australiano presentato al festival di Cannes del 1971. Seguirono decine di altri film, tra cui Mission Impossible II. Innumerevoli gli spot pubblicitari girati a Silverton quasi sempre con protagonista delle scene il Silverton Hotel, reso famoso da Mad Max II.


A proposito di Mad Max, negli anni e con grande pazienza un gruppo di appassionati ha costruito il museo dedicato al secondo film saga. Raccoglie cimeli, fotografie e molti aneddoti. Da vedere anche il museo cittadino allestito nella vecchia prigione risalente al 1889 e, a pochi chilometri di distanza, il sito minerario Day Dream.

Infine, i più romantici potranno percorrere una strada sterrata di circa 10 chilometri per raggiungere la collina di Mundi Mundi. Da qui, la sera, i locali assicurano si possono godere i tramonti più belli del mondo.


Arrivare in questa sperduta località, richiede una certa programmazione. La distanza da Sydney è di 1.167 chilometri; in auto si percorre la A32 via Dubbo, l’ultimo grosso centro e poi si affrontano quasi ottocento chilometri di deserto punteggiato dalla spinifex, i ciuffi d’erba che emergono dalla terra rossa e si colorano di azzurrino con i riflessi del sole. In alternativa c’è il treno, una volta alla settimana con partenza il lunedì mattina alle 6.18 e arrivo alle 19.10 a Broken Hill al costo di 90 dollari australiani. In questo caso dovrete prevedere di stare un’intera settimana in zona, poiché il treno di ritorno c’è solo il martedì mattina. In aereo l’unica scelta è la compagnia regionale Rex che vola a Broken Hill da Sydney e Adelaide con prezzi a partire da 373 dollari australiani per andata e ritorno.


Con un budget limitato è preferibile affrontare il viaggio in auto, si è più flessibili e si può decidere di lasciare il posto in qualsiasi momento. A Broken Hill i prezzi sono sensibilmente più alti rispetto alle grandi città: dai Motel alle auto in affitto, dalla benzina ai generi alimentari, aspettatevi di spendere almeno il 15-20 per cento in più in confronto a Sydney.

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